Il cervello umano si restringe invecchiando



ANSA: Sarà colpa dell'evoluzione o forse della maggiore longevità, ma sta di fatto che il cervello degli uomini invecchiando si restringe e quello degli scimpanzé no. Lo dimostra un curioso studio statunitense pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.
Il confronto diretto tra umani attempati e cugini primati è stato fatto per la prima volta da un gruppo di neuroscienziati, antropologi e primatologi guidati da Chet Sherwood, della George Washington University. I ricercatori hanno sottoposto ad una risonanza magnetica 87 persone di età compresa fra 22 e 88 anni, e 99 scimpanzé adulti tra 10 e 51 anni. Mettendo a confronto il volume di particolari strutture cerebrali, come l'ippocampo, la neocorteccia e il lobo frontale, è emersa l'inattesa verità: con il passare degli anni il cervello umano si restringe, mentre quello degli scimpanzé mantiene le sue dimensioni.
Non è ancora chiaro il motivo di questa differenza. I ricercatori pensano che tutto possa essere ricondotto alla maggiore longevità degli esseri umani. Il costo evolutivo di un cervello più grande, sommato a quello di una vita più lunga, sembra portare ad una maggiore vulnerabilità degli esseri umani al declino neurologico, che finisce per avere un impatto negativo sulla velocità con cui si elaborano le informazioni, sulla memoria episodica e sulla comparsa di malattie neurodegenerative.